Interni delle Gallerie del Bunker Soratte

La Storia

La costruzione durante il fascismo

1937 - 1943

Nel 1937 Benito Mussolini sceglie il Monte Soratte per realizzare al suo interno una struttura governativa per garantire la sopravvivenza del Regno d’Italia in caso di “devastazione generalizzata” sulla Capitale e, in particolare, sugli organi di Governo.

La progettazione del sistema ipogeo è frutto di un team di progettisti del Ministero della Guerra – Ufficio del Genio Militare Italiano che mettono su carta una struttura ipogea dalle dimensioni decisamente impressionanti: oltre 14 Km di gallerie intercomunicanti. Tuttavia, l’opera che giunge a noi consta di un dedalo di gallerie di circa 4 km calpestabili, poco più di un quarto del progetto originale, che si sviluppano su un unico piano.

L’escavazione ha inizio nel 1939 ad opera dell’Impresa Perucchetti di Roma e nel 1940, a seguito dell’entrata in guerra dell’Italia, i lavori subiscono una decisa accelerazione: il 15 ottobre del 1940 Benito Mussolini in persona visita il cantiere del Soratte per verificare l’andamento dei lavori.

L’8 settembre del 1943 il cantiere si ferma definitivamente a seguito della comunicazione radio della “resa incondizionata” dell’Italia.

L'occupazione nazista

1943 - 1944

A seguito della resa dell’8 settembre del 1943 il rifugio ipogeo viene occupato dalle truppe tedesche della Wehrmacht del Feldmaresciallo Albert Kesselring, che installa sul Soratte il Comando Supremo del Sud Europa (Oberkommando der Sud West – Hgr. C) per dirigere tutte le operazioni belliche che hanno interessato il bacino del Mediterraneo.

L’Oberkommando tedesco lavora indisturbato sino al 12 maggio 1944, data in cui il Soratte viene attaccato dalle forze anglo-americane con un pesante bombardamento.

Prima di abbandonare l’area, nei primi giorni di giugno, Kesselring ordina di minare e incendiare tutto il complesso ipogeo per non lasciare nulla di utile ai nemici che stavano avanzando.

La realizzazione del bunker antiatomico

1963 - 1967

Per anni, dopo la ritirata delle truppe tedesche, la struttura sotterranea visse un lungo periodo di abbandono.

Fu solamente nel 1963, durante gli anni della Guerra Fredda, che, sotto l’egida della N.A.T.O., venne modificato un tratto delle gallerie preesistenti, che assunse l’aspetto di bunker anti-atomico, che avrebbe dovuto ospitare il Governo Italiano e il Presidente della Repubblica in caso di attacco termonucleare e di “devastazione generalizzata” sulla Capitale.

I lavori, solo parzialmente terminati, si protrassero fino al 1967, quando, per ragioni ancora incerte, vennero bruscamente interrotti.

Dagli anni '70 ad oggi

1972 - 2025

Dal silenzio degli anni della Guerra Fredda alla rinascita culturale: il Bunker oggi grazie all’associazione che se ne occupa è un luogo di memoria, ricerca e scoperta, visitabile attraverso visite guidate e percorsi sul trenino Decauville.